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Studio legale con 25 anni di attività ed esperienza settoriale in diritto di famiglia e persone, soluzioni personalizzate

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Pratica collaborativa

www.enricogrande.com @ All Right Reserved 2023 | Sito web realizzato su Flazio.com

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La Pratica Collaborativa

“Nel momento in cui le persone cominciano a parlare dei loro bisogni anziché di quello che non va negli altri, aumenta la probabilità che esse hanno di trovare strade per soddisfare i bisogni di tutti” (Marshall B. Rosenberg).

Cos'é?

La Pratica Collaborativa è una magnifica opportunità di affrontare e risolvere i conflitti familiari (e non solo), anche quelli più accesi, fuori dalla logica vincenti/perdenti, fuori da soluzioni imposte o subite, affidandosi a professionisti interdisciplinari adeguatamente formati a creare un clima facilitante che metta al centro della scena le persone coinvolte nel conflitto e le loro esigenze più autentiche.

 

Perché?

In una disputa il cliente spesso vuole sentirsi dire che ha ragione. E senz’altro ha ragione, dal suo punto di vista. Questo, però, non lo aiuta minimamente a risolvere con soddisfazione la disputa dal punto di vista pratico, perché l’altra parte si oppone e combatte e con tale forza da richiedere un intenso dispendio di risorse, anche monetarie, per controbattere e sperare di vincere. Combattere o essere assertivi non sono la stessa cosa: si può rinunciare a combattere senza perdere alcun diritto, non si può rinunciare ad essere assertivi se non perdendo qualcosa.

Il modo di vedere le cose degli avvocati come me, ovvero dei professionisti collaborativi, non è usare categorie come “chi ha torto/chi ha ragione”, “chi è nel giusto/chi nello sbagliato”, quanto mantenere la giusta lucidità che consente di comprendere i reali bisogni del cliente e i suoi interessi, di gettare un’occhiata verso le altre parti, e, con un lavoro di team, di andare al cuore dei problemi e rendere efficiente e duratura ogni possibile soluzione, con la soddisfazione di tutti gli interessati.
Rinunciando ad esercitare accanimento per ottenere giustizia, il cliente potrà avere adeguata soddisfazione e vincere, ma non sull’altra parte, bensì in relazione agli obiettivi che vuole realmente raggiungere.

Oltre le rigide posizioni per una composizione efficace

 

Spesso le persone in conflitto si concentrano su una sola richiesta, una granitica volontà di ottenere qualcosa, come ad esempio “assolutamente io voglio che quella casa venga data a me!”.

Con la Pratica Collaborativa è possibile andare oltre le rigide posizioni assunte dal cliente o dalla controparte, per individuare con pazienza ed accuratezza il bisogno sottostante la richiesta, che in questo caso possiamo leggere come un bisogno di realizzazione familiare, di un principio di equità, di mantenimento delle relazioni precostituite con i figli, oppure bisogni di sicurezza. La Pratica Collaborativa può dunque consentire una più consapevole espressione degli interessi messi in campo dal cliente e dalla controparte. Con professionisti formati sui principi e le regole della pratica collaborativa, è possibile passare dallo scontro puro (per es. “io voglio la casa” – “anche io voglio la casa”), dove la logica è l'eliminazione" dell’altro o dei suoi bisogni, alla gestione del conflitto finalizzata ad  una composizione efficace degli interessi: la composizione modella, aggiunge, aggiusta. L’eliminazione taglia, danneggia e non aiuta la convivenza pacifica né presente né futura.

 

Vantaggi

 

Se si decide di cogliere questa opportunità, tempi e costi complessivi di una separazione o di un divorzio (per esempio) possono essere drasticamente ridotti a vantaggio di soluzioni più efficaci e durature.

Come funziona la P.C.?

Le parti che sono coinvolte direttamente nella negoziazione, sono al centro della scena con l’ausilio dei rispettivi avvocati e inoltre, elemento caratterizzante questo modo di negoziazione,  di alcuni esperti neutrali, come ad esempio un facilitatore e/o un esperto finanziario e/o un esperto dell’età evolutiva). Tutti questi professionisti hanno ricevuto ricevuto una formazione specifica in questo metodo.


Il processo collaborativo inizia con l’impegno delle parti in forma scritta di intraprendere un percorso in buona fede con lealtà, trasparenza e riservatezza volto alla risoluzione del conflitto. Il processo si snoda attraverso tappe ben precise e rodate e si conclude con un accordo tra le parti.
Per approfondimenti, consiglio di consultare i siti web di AIADC-Associazione Italiana Professionisti Collaborativi (www.praticacollaborativa.it) e di IACP-International Academy of Collaborative Professionals (www.collaborativepractice.com).
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